Oltre a quelli menzionati nelle sezioni precedenti, questi non cambiano:
el/la alférez secondo | el/la enlace rappresentante | el/la mártir martire |
tenente | el/la intérprete interprete | el/la rehén ostaggio |
el/la barman (Sp.) barista/barista | el/la joven giovanotto/giovane donna | el/la tigre (o la tigresa) tigre |
el/la cónyuge Sposa | el/la líder leader politico* |
Eccezioni: el huésped/la huéspeda “ospite” (più comunemente la huésped, raccomandata dall’Accademia), el monje/la monja “monaco”/”suora”, el sastre/la sastra “sarto”. Per la jefa vedere 1.2.7.
(1) *La lideresa è approvata dall’Accademia per un leader politico femminile, ma la maggior parte delle persone dice la líder.
Forme femminili di nomi riferiti a professioni
Man mano che lo status sociale delle donne migliora, lo stigma un tempo legato ad alcune forme di professioni femminili sta svanendo. Si deve notare quanto segue:
•El/la abogado ‘avvocato’. La forma la abogada è ora ampiamente accettata, ma originariamente significava “santo intercessionario”.
•La clienta è sempre più accettata, almeno in Spagna, ma si sente anche la cliente.
•El/la jefe: la jefa è accettata da El País come il femminile di el/la jefe ‘capo’, ma suona troppo familiare per alcune persone. García Márquez (colon.) scrive Maruja había sido … jefe de relaciones públicas “Maruja era stata responsabile delle pubbliche relazioni”.
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